Leggere la Fisica. Nucleare.

L’ANOMALIA DI MASSIMILIANO PIERACCINI

 

Lo scorso novembre cercavo un libro da regalare a un amico che ama i numeri: considerato che nello stesso anno ci eravamo già dedicati insieme a L’ultimo teorema di Fermat e a Zero. Storia di una cifra ho cambiato disciplina. E genere letterario.

Ho scoperto così in libreria L’Anomalia di Massimiliano Pieraccini e la sua intrigante quarta di copertina (per le quali ho una passione):

Il nucleare è la grande minaccia.
Il nucleare è il futuro.
Chi ti vuole dalla sua parte non ti ha detto tutto.
Sarà un romanzo ad aprirti gli occhi.

L’Anomalia è un thriller ambientato ad Erice, cittadina trapanese sede della Fondazione Ettore Majorana creata da Antonino Zichichi: ad Erice si riuniscono i maggiori scienziati mondiali per un seminario sulle Emergenze Planetarie. Massimo Redi, alter ego dell’autore, laureato in Fisica, docente presso l’Università di Firenze e ricercatore nel campo delle microonde, è tra gli ospiti invitati: al suo fianco, senza invito ma ben deciso a partecipare, Fabio Moebius, ex studente di Redi. 

I due scoprono la prima sera il cadavere di un collega, il fisico Alexander Kaposka, uno scienziato ucraino responsabile di uno scomodo rapporto sulla sicurezza della centrale nucleare di Chernobyl. A questo primo cadavere fa seguito la visita “inattesa” del pontefice ad Erice, invitato alla conferenza scientifica; e, subito dopo, il ritrovamento di un altro cadavere, questa volta di una donna che ha intrecciato il suo passato con Redi. Redi e il suo ex studente si troveranno coinvolti, loro malgrado, nella ricerca di una verità che sembra essersi persa tra la nebbia del borgo siciliano.

Un libro molto godibile una volta superato lo scoglio di una equazione messa subito dopo il prologo e che inizialmente mi aveva fatto temere il peggio: in realtà L’Anomalia, pur con i tanti riferimenti scientifici, resta un thriller ben costruito che coinvolge al punto giusto.

Unico neo: l’inserimento di una storia d’amore, o meglio, il ricordo della stessa, che forza un po’ la trama e lo scorrere della narrazione. E alcuni passaggi che, per dirla in un gergo oramai conosciuto, sembrano decisamente telefonati e che forse potevano essere migliorati con un editing più invasivo.

In una intervista rilasciata all’uscita del romanzo (che fu lungamente conteso tra due case editrici, Mondadori e Rizzoli: alla fine fu la seconda ad aggiudicarsi in un’asta i diritti d’autore), l’autore  ricordò come “il disastro di Chernobyl fu un evento che segnò una generazione: più della caduta del Muro di Berlino, più degli altri importanti avvenimenti del decennio ’Ottanta-Novanta, la catastrofe nucleare fu evento di rottura con il passato e decretò la svolta per il futuro”.

Il referendum italiano del 1987 disse no alle centrali nucleari nel nostro Paese, un no ribadito molto di recente e che il professor Pieraccini interpreta come  “l’espressione di un’intelligenza collettiva: nell’odierna condizione italiana, per ripristinare le centrali, dovremmo spendere miliardi di euro, senza una preparazione scientifica adeguata. Le migliori menti italiane sull’argomento oggi sono all’estero, ad un passo dalla pensione. Il nucleare non è così pericoloso come ammette una certa propaganda ma è sicuramente inadeguata per un paese come il nostro. Da noi è meglio sfruttare l’energia solare”.

Se volete approfondire i temi trattati in modo romanzato ne’ L’Anomalia vi segnalo il blog del libro da cui mi permetto di trarre questo brano che spiega la scelta del titolo:

(…) Il lettore potrà trovare molti significati a questo titolo. Su alcuni di questi ho esplicitamente giocato nel romanzo: “l’anomalia di Catt” è un paradosso della fisica che uno dei protagonisti dice di studiare, il giovane Fabio Moebius scopre un’anomalia della rete che lo conduce a Erice e molte altre “spiegazioni” si nascondono tra le pieghe della narrazione. Ma il significato che io preferisco è quello sottinteso a tutta la storia: la scienza stessa è un’anomalia.

Se ci pensate bene il pensiero scientifico non è naturale. Seguiamo con difficoltà il ragionamento formale, anzi è proprio fastidioso. Persino il fatto che esistano delle leggi in questo universo ci appare piuttosto strano, innaturale. Lo scetticismo alla base del pensiero scientifico ci sembra spesso pedanteria. Per natura siamo portati a credere a ciò che ci viene detto, non sottoponiamo a critica serrata ogni affermazione.

Tutto sembrerebbe escludere la sopravvivenza della scienza, continuamente a rischio di essere spazzata via dall’irrazionalità e dalla credulità. Eppure l’anomalia della scienza persiste, da più di trecento anni.

Un ultimo particolare, che ho molto apprezzato: il romanzo di Pieraccini è ricco di citazioni letterarie che rendono ancora più interessante la lettura. Tra i libri citati: Il Conte di Montecristo, Guida Galattica per gli Autostoppisti (due opere che fanno parte della selezione dei Cento!), La scomparsa di Majorana

Con questo post partecipo all’iniziativa il Venerdì del libro, che vi invito a conoscere.

Ricordo infine che oggi si chiude il mio Barteraway, anzi, facciamo che si chiude alla fine del week end: vi aspetto!

21 pensieri su “Leggere la Fisica. Nucleare.

  1. Mi piace questa tua segnalazione 🙂 il genere thriller me gusta mucho!
    Solo che purtroppo io sono una frana in matematica e in tutto ciò che concerne i numeri….va bene lo stesso? Spero di si 😉
    Ciao!!!!

  2. A proposito di numeri, io regalo libri di questo genere a io marito, appassionato di matematica (all’università ha dato le tre analisi matematiche ma poi non si è laureato) e a lui piacciono molto i libri di Denis Guedj, penso che tu li conosca… Questo lo segno sicuramente!

  3. ciao! sono venuta a conoscerti e ho scoperto che abbiamo un paio di passioni in comune: i libri e il liga!
    allora ti segnaolo un libro che finalmente mi è piaciuto, ultimamente leggo un sacco di schifezze. “nemmeno un bacio prima di andare a letto”…bello, forte, faticoso, ma vero. da consigliare

    • Benvenuta Emily, e felice di condividere con te queste passioni!
      Il libro che mi consigli me lo segno: grazie, sono sempre a caccia di consigli per le mie letture.
      A presto,
      Grazia

    • Buondì ‘povna,
      tieni però conto che, a differenza del libro su Fermat, questo è un vero e proprio romanzo, meno saggio.

      Se ti capita tra le mani comunque sono curiosa di avere la tua opinione.

  4. ciao, il titolo del tuo post mi aveva spaventata… e invece leggendolo tutto credo proprio che questo libro potrebbe piacere a mio marito, accanito lettore di thriller e divoratore di saggi sceintifici nonchè amante della chimica!
    glielo devo proprio regalare.
    grazie

  5. Anch’io, come Maris, temevo di non capirci niente, ma il richiamo del thriller è veramente forte! Terrò conto di questo suggerimento e spero di riuscire a leggerlo presto!

  6. Pingback: Homemademamma » Venerdi’ del libro… silenzioso!

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