Un Libro per quando si è Ammalati

ERNESTO E CELESTINA: ERNESTO E’ AMMALATO

Siamo chiusi in casa da un paio di giorni per una febbriciattola che va e viene e che ci stiamo passando in famiglia: nulla di preoccupante, ma molto, molto noioso.

In questi giorni caldo umidi non è davvero il massimo dover rimanere rintanati in casa: abbiamo sfruttato tutti i giochi disponibili, creandone di nuovi e dando sfogo alla nostra creatività (a breve vi parlerò di qualche idea che ci è venuta anche grazie alle iniziative di Giorgia e di Palmy).

E quando la stanchezza (e la febbre) avanzava, ci siamo rifugiati un qualche buon libro: come Ernesto è ammalato, il nostro preferito per i giorni a casa malati.

 

Ernesto è ammalato è un libro illustrato di Gabrielle Vincent pubblicato in Italia da Nord-Sud Edizioni: vorrei spendere due parole sull’autrice di questo piccolo capolavoro prima di raccontare come Ernesto e Celestina sono entrati a far parte delle nostre letture preferite.

Gabrielle Vincent è il nome d’arte di Monique Martin, artista belga scomparsa nel 2000 e considerata una delle più grandi illustratrici del XX secolo: la sua notorietà è legata proprio alla creazione della serie Ernest et Célestine, nata agli inizi all’inizio degli anni Ottanta dalla sua tavolozza di pittrice.

La forza di Gabrielle si sprigiona dalla capacità di raccontare la vita di tutti i giorni con sentimento e semplicità, uniti a uno straordinario virtuosismo grafico: nelle sue tavole la cura del dettaglio è maniacale, le stanze della casa di Ernesto e Celestina sono riprodotte ad acquarello e in ogni particolare denotano i gusti, le abitudini, il carattere dei personaggi.

La storia è molto semplice. Ernesto, il grande orso, è ammalato: Celestina, la piccola topina che Ernesto ha adottato (vedasi la precedente storia, la dolcissima Le domande di Celestina, che al momento Pietro non è ancora in grado di apprezzare appieno) corre a chiamare il dottore che, dopo avere visitato l’orso sentenzia che deve rimanere a letto, al caldo, a riposo, mangiando poco, senza caffè.

Chi lo curerà e, soprattutto, chi baderà alla piccola Celestina nel frattempo? Ma di lasciare da solo Ernesto, Celestina non vuole sentire parlare! Farà tutto da sola: infermiera, cuoca, animatrice… Perché Celestina è davvero una topina piena di talenti e di buona volontà e le sue cure risulteranno miracolose, meglio di tante medicine.

Pietro ama molto la lettura di questo libro illustrato e tutte le volte che è malato o molto, troppo stanco per altro, lo chiede: oramai conosce a memoria le battute che si scambiano Celestina, Ernesto e il dottore (evidenziando l’importanza di stare a letto e di bere cose calde), ma quello che ama maggiormente è osservare le bellissime illustrazioni ad acquarello.

Lo abbiamo scoperto a inizio anno, quando tre influenze in successione ci hanno costretti a casa per molto tempo: l’avevo trovato in uno dei miei negozi preferiti per giochi e libri, Daelli Arte e Gioco, un negozio che si trova fisicamente molto vicino al mio ufficio e dove quindi posso passare comodamente quando voglio. Lì ho acquistato la maggior parte dei giochi e dei materiali che utilizzo con Pietro: hanno anche una sezione di giochi steineriani tutta da vedere, e se volete dare un’occhiata questo è il loro sito.

Con la recensione del libro illustrato Ernesto e Celestina – Ernesto è ammalato di Gabrielle Vincent partecipo all’iniziativa il Venerdì del libro, che vi invito a conoscere.

Se cercate consigli per i libri da grandi vi rimando alla mia rubrica settimanale Summer Time: ieri ho pubblicato la seconda parte, con qualche suggerimento pescato tra i classici, pensando soprattutto alle signore.

29 pensieri su “Un Libro per quando si è Ammalati

  1. Mi dispiace per Pietro, ma sono contenta per lui che gode di un ottimo libro-transizionale (non credo che si possa dire, vero?). Ci sono dei libri che i bambini chiedono (quando sono malati o stanchi o c’è qualcosa che non va). Quel libro diventa il loro modo per dirci qualcosa. Se poi il libro è d’autore, cosa si vuole di più :))!

  2. Ciao! Pietro non ha perso il sorriso nemmeno ammalato! Anche noi siamo a casa con il mal di gola, a perdiodi alterni, da maggio… Non ci resta che collezionare un po’ di libri in tema 🙂

    • Pietro il sorriso non lo perde mai, è davvero uno dei suoi principali punti di forza, e spero che lo conservi per tutta la vita: attraversare la vita sorridendo è davvero un gran vantaggio 🙂
      Un abbraccio, cara Jessica
      G

  3. sai cara Grazia, i nostri figli iperstimolati hanno bisogno di cose semplici, giocattoli semplici, impegni semplici, e letture semplici per ritrovarsi … un abbraccio e ci troviamo in quel di settembre!

  4. Non conoscevo l’illustratrice di cui parli, ma mi aveva immediatamente colpito la poesia e delicatezza delle immagini che vagamente ricordano quelle di Beatrix Potter.
    La casa editrice pubblica libri meravigliosi, ne possediamo in quantità, parecchi dei quali acquistati nel negozio Arte e Gioco, per aver approfittato spesso della disponibilità di una cara amica che poi me li porta quando torna da queste parti.
    Pietro è bellissimo!
    Ma i capelli fulvi da chi li ha presi in eredità?

    • Da mia madre: a dire il vero quasi tutto il ramo materno della mia famiglia va dal biondo ramato al peldicarota, è un segno distintivo 🙂

      Il negozio di Daelli è bellissimo! L’ho conosciuto grazie ad un ragazzo che appartiene al mio gas lavora nell’amministrazione del negozio: poi da quando circa un anno fa ho iniziato a lavorare lì vicino le frequentazioni sono aumentate. A discapito dalle mie finanze, è vero,ma a favore della qualità di giochi e libri entrati in casa nostra.

      • Hai proprio ragione, ogni tanto per puro piacere mi guardo il catalogo on-line. Però di tanto in tanto ci sono dei “saldi”, ed a metà prezzo ho trovato delle vere e proprie chicche.
        Ma allora rossa anche tu?

        • I miei capelli sono un caso a parte. Il mio è un biondo ramato che purtroppo è infestato da ciuffi candidi dall’età della maturità: non avevo nemmeno 20 anni quando metà della mia frangia è diventata bianca nel giro di qualche settimana 😦 Ho fatto uso di hennè diciamo già in tenera età: devo dirti che mi piacerebbe lasciare che la mia testa si trasformi in bianco argento senza più dovere pensare a che colore erano prima di oggi.
          Ma mio marito non apprezza…

    • A volte mi fermo a pensare al fatto che questi anni sono stati faticosi ma che non torneranno più certi momenti: come la nostra vicinanza, il nostro condividere ogni minuto.
      Me li godo, me li godo…

  5. Pingback: My Beach Bag | ToWriteDown

  6. Pingback: Homemademamma » Venerdi’ del libro: “Una lama di luce”

  7. Pingback: Incontri (III) | ToWriteDown

  8. Pingback: Ernest & Celestine di Gabrielle Vincent (e Daniel Pennac) | ToWriteDown

Lascia un commento