A Scuola di Emozioni

INTELLIGENZA EMOTIVA PER UN FIGLIO DI JOHN GOTTMAN

 

L’intelligenza emotiva è una facoltà in cui il quoziente intellettivo si fonde con virtù morali quali l’autocontrollo, la pervicacia, l’empatia e l’attenzione per gli altri e che, opportunamente coltivata, può permettere a tutti di condurre una vita migliore.

Detto così, utilizzando questi termini appropriati, scientificamente e anche letteralmente corretti, si rischia di perdere il vero significato dell’intelligenza emotiva e il ruolo che gioca nel quotidiano: facilitare la vita di tutti.

L’applicazione più importante di questa scoperta è naturalmente quella relativa all’educazione dei figli. Come possiamo migliorare l’intelligenza emotiva dei nostri piccoli per renderli più sereni e più forti di fronte alle difficoltà della vita?

Intelligenza emotiva per un figlio, il libro di John Gottman, psicologo specializzato in consulenza matrimoniale e in psicologia dello sviluppo, è dedicato all’applicazione delle teorie sviluppate nel saggio Intelligenza emotiva di Daniel Goleman nell’educazione dei figli, e cerca di dare risposta all’importante quesito.

A partire da uno studio che dimostra come i figli di genitori bravi “allenatori emotivi” siano più equilibrati, più disposti all’apprendimento, più felici, Gottman distingue quattro tipologie di madri e padri e delinea per ciascuna, con ricchezza di esempi, le linee guida del miglior percorso di educazione emotiva.

Chi è l’allenatore emotivo? Secondo l’autore c’è una grande differenza tra il voler fare la cosa giusta per i propri figli e avere davvero le risorse per farlo. E questo perché per essere buoni genitori l’intelligenza, da sola, non basta: va coinvolta la dimensione della personalità, l’emozione.

Un piccolo passo indietro per capire l’interrelazione ragione ed emozione: abbiamo due menti, una che pensa, l’altra che sente, e queste due modalità della conoscenza, così fondamentalmente diverse, interagiscono per costruire la nostra vita mentale. La loro sintesi ci aiuta a indirizzare il nostro comportamento nelle relazioni, nell’impegno formativo, nell’organizzazione del lavoro, in ogni ambito relazionale, perché le persone sono fatte di pensiero e di sentimento, di intelligenza e di affettività.

Se consideriamo l’importanza rivestita dalle emozioni nella storia dell’umanità, ci rendiamo conto che sono sempre state fondamentali: la nostra specie non sarebbe di certo sopravvissuta se di fronte a situazioni di pericolo si fosse fermata a pensare. L’emozione è immediata, non filtrata dalla ragione: ed è quella che ci ha permesso di salvarci la vita molte volte facendo scattare meccanismi emotivi come la paura.

Mai sottovalutare le emozioni, dunque, né la loro interrelazione con la ragione: il modello scientifico della mente emozionale spiega come le nostre azioni siano in gran parte determinate dalle emozioni e in che senso le emozioni hanno la loro logica e le loro ragioni.

Gottman nel suo manuale spiega con molti esempi cosa significa essere un allenatore emotivo, ossia un genitore che diventa guida per i propri figli nel mondo delle emozioni. Il processo di allenamento emotivo attraversa cinque fasi chiave:

  • essere consapevoli delle emozioni del bambino
  • riconoscere nell’emozione un’opportunità di intimità e di insegnamento
  • ascoltare con empatia e convalidare i sentimenti del bambino
  • aiutare il bambino a trovare le parole per definire le emozioni che prova
  • porre i limiti mentre si aiuta il bambino a risolvere il problema

Consiglio a tutti i genitori e a tutti gli educatori la lettura di questo libro: io l’ho trovato non solo molto interessante, ma soprattutto estremamente pratico e di immediata applicazione nel quotidiano.

Una annotazione personale. Aspettavo Pietro la prima volta che ho letto, consigliata da un amico, padre di due vivaci maschietti, Intelligenza emotiva per un figlio. Nella versione prestatami dal mio amico, prima edizione per l’Italia, il titolo proseguiva con Che diventerà uomo: nella mia, più recente, la frase è stata sostituita da un più generico Una guida per i genitori.

Una intelligente azione di restyling di copertina e titolo che ha di certo ampliato un target inizialmente più ristretto: il manuale è stato scritto infatti per i genitori di figli maschi, ma l’edizione più recente, in alcune note iniziali, sottolinea come le diciture al maschile siano da intendersi per entrambi i sessi. Con una modifica di titolo e un paio di note, insomma, il bacino di lettori è stato notevolmente aumentato.

Mi permetto di preferire il titolo e lo spirito originari, e non in quanto madre di figlio maschio, piuttosto in quanto esponente del mondo femminile: sono del parere che alle femmine non occorra più di tanto un allenamento emotivo, nascono decisamente già sviluppate da questo punto di vista, ma questo resta, appunto, un mio pensiero.

Sul tema intelligenza emotiva per i figli segnalo una interessante raccolta di articoli, libri esperienze, siti che potete consultare a questa pagina del blog di MammaMoglieDonna: l’ho incrociata per caso e devo dirvi che è stata una bella scoperta che condivido volentieri.

Con questo articolo partecipo all’iniziativa Venerdì del libro, che vi invito a conoscere.

 

23 pensieri su “A Scuola di Emozioni

    • Io l’ho trovato leggibile: gli esempi poi possono fare sorridere o meno a seconda del momento in cui si leggono. Sono davvero applicabili nel quotidiano, ovviamente accompagnati da una buona dose di pazienza 🙂

  1. anche a me era piaciuto molto, ma dovrei leggerlo ogni mattina ed ogni sera… perchè finisco sempre col fare più o meno il contrario. una cosa che condivido ed è fondamentale è che per poter aiutare i figli a vivere e convivere ‘bene’ con le proprie emozioni, bisogna prima saperlo fare noi genitori (della serie che non si può dare quello che non si ha). Ricordo che quando ho letto il libro, ad ogni esempio che l’autore faceva citando se stesso con sua figlia, mi ritrovavo a pensare che mi sarebbe piaciuto tanto averlo come papà!

    • Anche io a dire il vero ho fatto lo stesso pensiero.

      Rileggilo: mi conosci, se ce l’ho fatta io a fare mia la tecnica proposta da Gotmann, io, con la mia scorta di pazienza perennemente in riserva, ce la può fare chiunque.

  2. Ho studiato Goleman e tutto quello che man mano ho incontrato riguardo alla consapevolezza di sé… ho cercato di abituare mia figlia fin da piccola a “trovare le parole per definire le emozioni che prova”… e penso di esserci riuscita 😉

  3. E’ un argomento che mi interessa molto essendo mamma di tre figli…
    grazie della visita e delle parole che mi hai lasciato!
    Non posso fare a meno di seguire il tuo blog, è interessante e ricco di argomenti interessanti!
    Ciao! A presto!

    • Ciao Cristina, è stato un piacere incrociarti: è davvero bello avere modo di scambiare un po’ di opinioni con te, che da quanto leggo hai molti interessi in comune con la sottoscritta: la scrittura in primis.

      Ti ribadisco comunque quanto ti ho scritto prima: non lasciarti influenzare negativamente e vai avanti.

      A presto,
      Grazia

  4. Hai letto A scuola di emozioni. Insegnanti e genitori ascoltano gli adolescenti di Silvia Masci? Vale la pena. In esso ciascuno ha modo di soffermarsi sul vero significato dell’ascolto e della relazione.

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