Ho scoperto una soluzione creativa infallibile: la solitudine.
Che poi mica sono la prima a scoprirlo: lo hanno sperimentato in tanti, in tante.
Marguerite Duras in uno dei cinque saggi contenuti in Scrivere parla della solitudine come di un vero e proprio metodo di scrittura: e io ho imparato ad accettare anche questo aspetto così difficile della mia vita.
La solitudine non si trova, si fa. La solitudine viene da sé. Io l’ho fatta, perché ho deciso che qui avrei dovuto esser sola, che sarei stata sola per scrivere libri. E’ avvenuto così, sono stata sola in questa casa, mi ci sono rinchiusa, con un po’ di paura, certo. E poi l’ho amata. E’ diventata la casa della scrittura. I miei libri escono di qui, anche da questa luce, dal parco, da questa luce riflessa dallo stagno.
Mi ci sono voluti venti anni per scrivere quello che ho detto ora.
Marguerite Duras, Scrivere
Grazie.
Un abbraccio nella tua solitudine, che poi solitudine significa tante cose e tanti stati fisici e mentali.
Comprendo che, se imposta, la solitudine sia una brutta dimensione. Per come sono fatta, credo che sia, insieme al silenzio, un mio bisogno importante quanto il leggere. Purtroppo, ora come ora mi è quasi impossibile stare da sola.
Mi sembra di intuire non sia un bel periodo per te e mi dispiace.
In parte bello, in parte brutto, di sicuro fecondo. Che cosa ne nascerà ancora non lo so, ma è bello anche esserne spettatrice.
Grazie dei tuoi pensieri per me.