La Ragazza dallo Scialle rosso

La ragazza dallo scialle rosso

“Questo è il mio fratellino!” diceva Siri alla signora dietro il bancone della pasticceria. Lo diceva alla signora della pasticceria. Lo diceva anche alla signora del supermercato. Lo diceva tutte le volte che poteva. Il fratellino. Il mio fratellino. E poi gli teneva sempre la mano, stretta, lui si lamentava, le diceva stringi troppo, Siri, mi fai male, e allora lei stringeva ancora di più e si voltava a guardarlo, con il grosso berretto grigio, e rideva e diceva, devi sopportare, i fratelli più piccoli devono sopportare che le sorelle maggiori li tengano troppo stretti per mano, ma quando ci sediamo davanti alla cioccolata ti lascio andare, non posso mica tenerti per mano mentre la bevi, e allora Syver rideva e diceva no, non possiamo bere la cioccolata se ci teniamo tutto il tempo per mano.

La ragazza dallo scialle rosso di Linn Ullmann, da cui è tratto questo brano, è uno dei tredici libri incontrati in questo 2015, un anno che è stato così generoso che ho voglia di ringraziarlo fin da ora che è solo il 6 marzo.

Linn Ullmann è una mia vecchia conoscenza. Di lei avevo già molto amato Prima che tu dorma.

Se fossi in voi la leggerei, prima o poi, perché è un’autrice che sa trasformare il quotidiano in straordinario, come scrive di lei un quotidiano tedesco.

Mica male saper far questo.