Conversazioni sull’Infinito

E SU COSA E’ UN CENTRO ESTIVO

Conversazioni sull'infinito

 

Luglio per me, come per tanti, significa sofferenza in ufficio (perché le vacanze sono ancora lontane) e insofferenza a casa (sempre per via della vacanze che sono ancora lontane).

Da quest’anno significa anche estrema difficoltà ad entrare in sintonia con un bambino nella sua ultima estate pre primaria che, in un momento di follia, ho iscritto a un centro estivo polisportivo dove sono accolti figlioli dai sei ai quattordici anni.

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Parlar d’Amore

IL MISTERO DELLA DOMANDA: VERRESTI?

parlar d'amore con Italo Calvino

 

Sto leggendo l’epistolario di Italo Calvino raccolto in un volumone edito da Einaudi (e chi altri?) e intitolato I libri degli altri.

Mi emozionano, queste lettere, ci ritrovo il filo di molti storie lette, di molti autori amati. Ne parlerò, di queste lettere.

Mi sono ricordata che su Calvino, in rete, esiste un piccolo mistero relativo alla paternità (sua o meno) di un brano che, effettivamente, è bellissimo. Ma non so se a parlar d’amore è Calvino o qualcun altro che non so chi sia.

Alcuni siti dicono essere tratto da Gli amori difficili, altri da Prima che tu dica pronto. Altri che non sia di Calvino. Io non l’ho trovato nelle due opere citate e non lo so se sia di Calvino o meno, ma lo lascio qui per chi lo vuole leggere; magari mi aiuta a sbrogliare il mistero.

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Divisa in Due da Sempre

LETTERA APERTA SU CARTARESISTENTE

Frida Kahlo e la mia lettera aperta

 

Nei giorni scorsi, dopo due settimane molto difficili (e l’assenza di articoli qui su TWD è sintomatica), ho scritto una lettera aperta al mio cuore.

La trovate oggi pubblicata su Cartaresistente: eccola qui.

Lettera aperta” è un progetto che CRT ha in corso dalla primavera scorsa: la mia lettera, la lettera W, credo sia fra le ultime che verranno pubblicate. Si sa, sono lentissima, io.

Di lettere aperte, dicono a CRT, è pieno il mondo: è un modo per scrivere a qualcuno o qualcosa che non si riuscirebbe a raggiungere altrimenti, ed è anche un modo per liberarsi di un peso interiore che è lì da tempo.

La scrivi per te stesso ma sai che la leggerà un pubblico che nemmeno conosci e questo da una parte gratifica, dall’altra spoglia l’anima.

Quando ho accettato di scrivere una lettera aperta non sapevo ancora cosa avrei scritto né tantomeno a chi o a cosa: alla fine si è trattato di un piccolo atto per esorcizzare una paura recente e, soprattutto, riconoscere un mio percorso che potrebbe essere di autoguarigione, a crederci. E io ci credo.

Ho scelto di scrivere una lettera estremamente personale, è vero. Spero comunque che sia possibile per molti ritrovare qualcosa di sé, tra queste 623 parole che si possono sintetizzare in 5: divisa in due da sempre.

Buona lettura.

Lettera aperta a quella cosa che tengo alla mia sinistra di Grazia Lodigiani

Volevo fare l’Esploratrice

COME SVILUPPARE IL PROPRIO IO CREATIVO: ALLENAMENTI #35

Volevo fare l'esploratrice

Ultima pillola d’estate prima di riprendere a percorrere La via dell’artista.

In questo primo lunedì di settembre torno sugli scavi archeologici, proponendo la mia versione dell’esercizio di cui avevo parlato un mese fa. Continua a leggere