Yoga, Mamma?

Yoga mamma

Da quasi un anno, ogni mercoledì e ogni giovedì faccio un’ora di yoga con una istruttrice fantastica; e anche il resto della settimana, da sola, se me ne ricordo, se ne ho voglia, se trovo almeno venti minuti per me, stendo il tappetino e pratico.

Pietro è così affascinato dal vedere sula madre fare qualcosa di diverso dal leggere e dallo scrivere che un giorno ha cominciato a prendere appunti su postit gialli: uno l’ho fotografato, eccolo là in alto. Non so perché, ma per lui il mio giorno di yoga è il martedì.

Ogni tanto si infila sotto di me a ripetere l’esercizio: il cane a testa in giù, il ponte – oppure mi sostiene nella candela e nell’aratro. E’ il mio piccolo aiutante, anche in questo.

A inizio anno dello yoga scrivevo: non sono capace di praticare, eppure mi sembra l’unica attività fisica che fino ad ora mi ha fatto veramente bene. 

E’ proprio così, con yoga ho trovato finalmente un’attività svuota testa: mi obbliga a rimanere concentrata sul mio corpo, sull’ora e sull’adesso, sulla tensione che il mio corpo assume nella posizione e mentre resto lì, concentrata, la mia mente si rilassa del tutto.

Io sono indubbiamente una persona che pensa troppo, che pensa praticamente sempre – e questa era una cosa che manco sapevo di me. Avevo, ora lo so, un disperato bisogno di smettere di pensare. Mi avevano detto: vai in bici, corri. Ma queste attività le conosco da tempo, so benissimo che al posto di svuotarti la testa te la riempiono di idee, di pensieri.

Con lo yoga finalmente non penso, per lo meno, non per l’ora o per i venti minuti di pratica. In più, mi aiuta a sentirmi sicura di me, forte.

E caspita se ho bisogno di sentirmi forte, io.

Chi ti Credi di Essere? di Alice Munro

Chi ti credi di essere di Alice Munro

 

Sto preparando le valigie per le vacanze.

Per il secondo anno, saranno vacanze lunghe lunghissime. Tra i miei bagagli c’è la solita sacca per i libri: lo scorso anno ne avevo portati tanti, ed era stata una vera soddisfazione, una bella dose di energia che mi ha accompagnata per tanto tempo.

Nella sacca per ora ho infilato solo tre volumi: Mr Mercedes di Stephen King (una bella e corposa storia raccontata dal maestro solitamente serve per alleviare il viaggio), Gli amori difficili di Italo Calvino (che rileggerò a distanza di una ventina d’anni) e Danza delle ombre felici di Alice Munro.

E’ indubbio: io in vacanza senza Alice non riesco ad andare. Continua a leggere

E chi si Rassegna

DICEMBRE, SOLO COSE BELLE #9

E chi si rassegna

 

Sul mio profilo personale di Facebook ho un album fotografico pubblico in cui colleziono scritte sui muri.

Ce ne sono un po’ per tutti i gusti: mi piacciono perché sono sincere, dirette, oneste. Mica si nascondono dietro a tanti giri di parole, queste scritte.

Un’amica, per aiutarmi nella collezione, mi ha mandato questa foto scattata nelle scorse settimane a Genova. Io la guardo e immagino un ragazzo incazzato nero, gli stivali di gomma ancora ai piedi, puntare la bomboletta e tracciare queste cinque parole esatte.

La foto è entrata a pieno diritto nell’album, ovviamente.

Io la guardo ancora e penso a che senso darle per me: credo che fare un elenco delle cose a cui non mi rassegno ancora (e forse mai mi rassegnerò) potrebbe aiutarmi a darle un senso. Continua a leggere

Vuoi star Zitta, per favore?

vuoi stare zitta per favore

 

Quasi due anni fa un’amica mi inviava via mail il link ad uno status pubblicato in un gruppo anonimo di mangiatori compulsivi, su un forum o su Facebook, questo poco importa: l’anonimato è una di quelle cose a cui nessuna persona che soffre di una forma di dipendenza rinuncia facilmente.

Parlava di un racconto di Carver, quello status. Continua a leggere