L’ultima cosa che mi preoccupa è di essere coerente con me stesso.
André Breton
Sono in vacanza. Di per sé questa affermazione non giustifica la mia assenza da ToWriteDown ma si tratta di una vacanza speciale, che non ce la fa a seguire i programmi e che sembra avere una vita propria: vista in questi termini, la mia poca presenza può trovare una motivazione, e nei prossimi giorni mi prenderò tempo per spiegare meglio la cosa.
La vacanza dalla vita propria è parecchio impegnativa e richiede l’utilizzo di diversi mezzi di trasporto: al momento siamo ad aeroplano, treno, traghetto, automobile. Manca solo un autobus qualsiasi e la collezione è completa.
Ho dovuto inventarmi qualcosa per intrattenere mio figlio in questi spostamenti: e la cosa me la sono appesa al collo.
Siamo alla fine di un ciclo, quello dell’asilo nido.
Pietro lo frequenta da quando aveva cinque mesi (e tre giorni): ricordo ancora la telefonata della responsabile del nido, Daniela, che mi chiamava per avvisarmi che avevo scalato le posizioni dei fuori graduatoria, e che alla fine ce l’avevamo fatta, eravamo nel gruppo dei piccoli da settembre.
Era giugno, Pietro non aveva ancora due mesi e io scoppiai a piangere: e non di felicità. Continua a leggere