Letture del 2013

DI CUI NON HO TROVATO IL TEMPO DI SCRIVEREQuello che ho letto nel 2013

Avevo salutato il 2012 riepilogando le migliori letture dell’anno.

Questa volta voglio chiudere il 2013, e fare a chi passa di qui i miei migliori auguri per il 2014, archiviando fotograticamente le letture dell’anno appena trascorso di cui non ho trovato modo, per un motivo o per l’altro, di scrivere.

Raccolgo qui solo le letture amate, ché un po’ di ciarpame, diciamolo, è pure capitato, nel mucchio. Di queste letture scriverò nel 2014, forse: o non lo farò, non lo so.

E tralascio di citare quelle fatte grazie al mio Kindle, in formato elettronico: a quelle magari dedico davvero un capitolo a parte.

So per certo che tutte, tutte quelle che qui lascio scorrere come scatole che racchiudono mondi – altro e altrove in cui immergersi – tutte mi hanno lasciato qualcosa, piccoli frammenti di vita, disperazione, felicità, dubbi, risposte, amori, odi, sorrisi, lacrime che ho raccolto e che oramai fanno parte di me.

E chi avrà la pazienza di arrivare fino alla fine della lunga carrellata di foto, troverà pure i miei auguri.

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Lettori AccaVentiquattro

Lettori AccaVentiquattro

AccaVentiquattro, pronunciato così, tutto attaccato, è un modo di dire che si usa tanto in aziende che si vantano della propria alta produttività: piace anche ai singoli che amano di se stessi l’operosità, quel loro essere sempre sul pezzo, sette giorni su sette, AccaVentiquattro. Appunto.

Io mi sento un lettore AccaVentiquattro. Oggi ho pure preso la metropolitana pur di poter continuare a leggere, almeno fino alla soglia dell’ufficio.

Sono alle ultimissime pagine di Trilogia della città di K. di Agota Kristof, capitemi.

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Ieri di Agota Kristof

Ogni essere umano è nato per scrivere un libro, e nient’altro.

Un anno fa, il 27 luglio 2011, moriva Agota Kristof, ungherese, scrittrice del dolore e dell’esilio: la sua fama è legata alla Trilogia della città di K, Le grand cahier insieme a La preuve e Le troisième mensonge.

Di lei ho molto amato Ieri ed è così che oggi la voglio ricordare. Continua a leggere