Una Lunga Catena di Attimi

Una lunga catena di attimi

 

Per il 2015 mi sono imposta di fissare, ad ogni inizio mese, una serie di obiettivi da raggiungere nelle quattro settimane successive. Cose che riguardano la mia relazione con il mondo: io e mio figlio, io e il cibo, io e il mio lavoro, io e il mio corpo, io e i miei personaggi, io e le mie letture. A volte anche tutte queste cose senza l’io attaccato, ma perlopiù l’io ce lo tengo attaccato apposta perché alla fine faccio sempre fatica a farcelo stare, l’io, e mi lascio soverchiare dall’altro.

Adesso che è quasi finito l’anno (agosto, si sa, chiude un po’ tutto: un tempo erano i negozi, oggi sono i propositi) adesso, dicevo, potrei fare un bilancio di questa lunga catena di attimi.

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Il Prossimo Passo

 il prossimo passo

Ogni tanto capita di trovare persone che sanno dire molto meglio di noi quel che noi sentiamo dentro, proprio quello che abbiamo nel nostro più profondo, nell’intimo, in quel posto che crediamo non sia accessibile a nessuno tranne che a noi.

Oggi ho trovato questo signore che si chiama Vincenzo Costantino ma che è noto come Cinaski , che di professione fa il poeta bardo e che, non so come sia potuto succedere, sa esattamente cosa c’è in me, in quel posto intimo e profondo che io credevo solo mio.

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Ten US Dollars

STEPHEN KING IS THE KING

dieci dollari

 

Settimana scorsa ho partecipato a una cosa che fa l’azienda per cui lavoro e che si chiama Management Forum: duegiornidue trascorsi in un fondo vitivinicolo nel cuore del Veneto, a parlare di strategia, di piani triennali, di tutti gli algoritmi che contano, guidano, portano, indicano cose da comprare, ogni informazione condivisa che come una divisa ti rassicura e ti fa rassicurare(*). E ad assaggiare vini.

E’ proprio vero che se devi fare una cosa importante devi farla in cantina. Funziona, ve l’assicuro (lo so, è una espressione che dico spesso). Continua a leggere

Conversazioni sull’Infinito

E SU COSA E’ UN CENTRO ESTIVO

Conversazioni sull'infinito

 

Luglio per me, come per tanti, significa sofferenza in ufficio (perché le vacanze sono ancora lontane) e insofferenza a casa (sempre per via della vacanze che sono ancora lontane).

Da quest’anno significa anche estrema difficoltà ad entrare in sintonia con un bambino nella sua ultima estate pre primaria che, in un momento di follia, ho iscritto a un centro estivo polisportivo dove sono accolti figlioli dai sei ai quattordici anni.

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