DICEMBRE, SOLO COSE BELLE #23
Tra le cose belle di questo ultimo mese del 2014 ci metto anche questo ebook che raccoglie i contributi di diversi autori: poesie, brevi racconti, pagine di ricordi.
Alcuni di questi autori li conosco, frequentano il laboratorio di scrittura di Roberto Agostini, di cui ho menzionato nei giorni scorsi il bellissimo Un’ascia per il mare ghiacciato, saggi sul romanzo e la scrittura.
Agli incontri di Roberto ho preso parte con grande soddisfazione nel corso dell’ultimo anno: collaborare alla realizzazione di questo libretto è stato un modo per ringraziarlo per i consigli e la pazienza, e per fare una cosa bella insieme ad alcuni amici di scrittura .
L’ebook Ghirlande di Natale è acquistabile alla cifra di 0,89 € su Amazon (qui il link diretto).
Il racconto con cui ho contribuito lo trascrivo anche in questo post: è breve, magari vi viene voglia di leggerlo.
Quasi pronta
Era quasi sera: le quattro e tre quarti, con la nebbia che avvolgeva i rami bassi dei faggi e il rumore di due cani che giravano in tondo. Uno dei due più che un cane pareva una lepre – pancia bassa e poca tenuta sulle curve.
C’era anche un ragazzino, nel parco, si guardava attorno tenendo un fascio di manifesti sul braccio: dalla panchina dove stava seduta ne vedeva il retro – un bianco abbacinato nonostante le sfumature della nebbia.
Il ragazzino stava tastando un paio di sostegni: lo vide chiudere il pugno attorno ad uno dei pali dell’altalena, poi a un tubo dello scivolo, infine attaccare con del nastro adesivo uno dei manifesti ad un lampione.
La luce illuminò scritte gialle su sfondo blu: lei pensò che un circo era proprio la soluzione più triste del mondo per passare il suo primo Natale da sola e spostò subito lo sguardo.
Era quasi sera ed era quasi Natale, senza neve ma con tanta nebbia. Quasi non si vedeva più il pacchettino che teneva al suo fianco, sulla panchina. Si era raffreddato come lei, mandava bagliori come scintille. C’era poco da guardare, comunque, quel poco a cui i cerchi di luce dei lampioni arrivavano. Uno dei cerchi lambiva i suoi stivali in un richiamo: allungò le gambe per rispondere, infilò le suole in quella luce ma non successe nulla – danzava di vapore, la luce, si spostava sopra all’asfalto sporco e corroso.
Non sarebbe successo nulla neppure restando lì altro tempo, ora poi che era rimasta sola senza il ragazzino e i cani.
Ritirò gli stivali dalla luce, li puntò a terra e si sollevò, lenta e pesante nel cappotto che aveva raccolto nebbia tutto il pomeriggio. Trascinò con sé il pacchettino, strinse in un abbraccio i suoi bagliori e pensò a un pagliaccio, l’unico che ricordava della sua infanzia – un clown sorprendentemente felice.
Era quasi Natale e lei, nonostante tutto, era quasi pronta.
***
Un dicembre fatto solo di cose belle avevo scritto. Con questa sono 23 e domani è già la vigilia di Natale.
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