DICEMBRE, SOLO COSE BELLE #3
A volte non serve uscire per perdersi: basta aprire un libro, metterselo sulle gambe e affondarci dentro con tutta la mente e con tutte le intenzioni.
Se il libro è un illustrato per l’infanzia e si ha un bambino sottomano con cui condividerlo, la perdizione può essere totale.
Mi è capitato di recente con Pietro, mio figlio, cinque anni e mezzo di curiosa e solare vitalità. Il libro è Esco così mi perdo, delle Edizioni Corsare: vi racconto il nostro piano di fuga.
C’è una soffitta che vola, vola sul serio. Ogni notte si innalza e si posa sul tetto di una casa diversa.
E’ abitata, la soffitta, da due bizzarri personaggi di cui, devo dirvi la verità, in questo momento né io né tantomeno Pietro ci ricordiamo i nomi (Non è importante, fa notare comunque mio figlio).
Uno dei due strani personaggi è un cercatore di oggetti stravaganti, uno che vive tra cassetti ingombri di oggetti desueti e bauli strapieni di cose non più utilizzate: e conosce di ogni oggetto e cosa la sua storia.
Ogni tanto, ogni volta, s’intende, che fa pulizia e ordine, decide di raccontare all’altro personaggio che vive nella soffitta (e che, a detta di Pietro, è un po’ suonato) una storia.
Quella che tocca a noi lettori di ascoltare parla di scarpe, di un regno di scarpe in attesa di un lieto evento: la nascita di due principini, due eredi al trono, ossia due calzini.
Ecco, questa cosa dei calzini, cercate di capirmi, interrompe la lettura: perché un bimbo di cinque anni trova molto buffo che a regnare in futuro siano due principi calzini, ma tant’è.
Alla fine ne nasce comunque solo uno, un calzino spaiato che, come tutte le cose che si ritengono venute male, viene rifiutato e non riconosciuto.
L’affermazione Esco così mi perdo è di questo calzino, questo principino ribelle che, non riconosciuto nella sua identità, nella sua diversità, decide di andarsi a cercare altrove.
Ecco, non so se ve l’abbiamo raccontato bene questo libro, io e Pietro: ma a noi piace molto e lo consigliamo per una lettura insieme in questi giorni in attesa del Natale: perché è una favola e, come ogni favola che si rispetti, ha un bel lieto fine.
Esco così mi perdo è di Matteo Razzini, con le illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini. Tra l’altro, i testi di Razzini per questo illustrato sono stati premiati al Premio Andersen nel 2010.
Tre giorni fa, a inizio mese, ho preso la decisione di avere e fare solo cose belle a dicembre, da raccontare a chi passa di qua. Siamo a terzo giorno e va bene così.
A me è piaciuta la storia. Vediamo se piace anche a mia figlia
Buona lettura, allora 🙂
Mi hai fatto sorridere, pensando a Pietro che ‘scrive con te’.
La storia vale ma so già che saranno le illustrazioni della Possentini a catturare i! !@@
Cercherò di impegnarmi alla ricerca di cose belle. ..
Ho scoperto che a cercale si trovano sul serio!