Quando trovo un libro in cui uno dei personaggi – soprattutto se lo incontri da bambino e lo segui nel suo percorso, nel suo diventare adulto – si chiama Pietro, il mio interesse per quel libro, per il suo autore, per la sua storia, per i suoi personaggi e per il loro destino, si moltiplica.
Mi è successo di recente con Vapore di Marco Lodoli.
C’è dentro un Pietro, lì, ed è figlio e motore di cose accadute e raccontate. Ve ne dico alcune, di queste cose, per farvi venire voglia di leggervele da soli.
Vapore è la storia di una vita, di una famiglia, raccontata dalla madre: che poi all’inizio mica si sa che è una madre, come si potrebbe, all’inizio è una donna anziana che racconta al proprio intermediario immobiliare la storia della casa che ha messo in vendita . Che è poi la storia della sua vita.
E sempre all’inizio, solo un poco più avanti, è una giovane donna libera da impegni di ogni sorta, con un cuore aperto all’amore – e infatti si innamora di Vapore, un mago incontrato a una festa di bambini. Solo che lei, Maria, di bimbi non ne ha e fa strano vederla andare a una festa di compleanno della figlia o del figlio di una amica (o era una cugina), e restarci a sufficienza per conoscere il mago Vapore, ingaggiato per l’occasione, per fare divertire il pubblico dei piccoli.
E visto che poi questo è un amore grande, immenso, travolgente e determinante per la vita di Maria, tu, lettrice, ti maledici per non essere andata se non di sfuggita, forse un paio di volte, alle feste dei figli dei tuoi cugini e delle tue amiche prima di avere un figlio tuo.
Magari anche tu avresti potuto incappare in uno come Vapore e avresti avuto un amore immenso nella tua vita.
Comunque, Maria dice tutto ma veramente tutto a Gabriele, l’agente immobiliare: e tu, lettore o lettrice, non puoi che seguirne affascinata la storia, che è bella, leggera e anche complicata, sofferta, difficile da intuire perché distante dai soliti canoni sulla vita familiare. Ma intensa la è – ed è l’intensità che ti resta aggrappata.
Maria è una che dice di sé:
Pensavo di non essere adatta all’amore, di non avere quel dono che somiglia a una mutilazione, perché per l’amore bisogna crescere attorno a una voragine, credevo, bisogna sentire che manca sempre qualcosa e invece io stavo bene quando ero sola con i miei pensieri.
E Vapore è uno che dice al figlio, a Pietro:
Nodi, tanti nodi da sciogliere, uno dopo l’altro, non si finisce mai, ci sei e ancora non ci sei, ma oramai ci sei, basta restare calmi e districare, d’altronde non è previsto che ciò che cerchiamo ci suoni al campanello di casa, bisogna scavare, stanare, alzare coperchi prima di trovare la volpe, quella è furba sa come nascondersi, sa cosa rischia. Noi andiamo verso il centro e magari il centro sta sul bordo, capito come funziona?
Io non conoscevo Marco Lodoli e ringrazio di cuore Marta per avermelo presentato con Vapore. Ho cercato un po’ di informazioni sull’autore e segnalo, a chi desidera approfondire, questa bella intervista.
Infine, dedico questa breve recensione del romanzo Vapore di Marco Lodoli, edito da Einaudi, all’iniziativa il Venerdì del libro che vi invito a conoscere e a condividere.
Penso di aver inquadrato il genere, sembra un libro che risucchia il lettore nella storia… direi un libro da vacanza doc nel mio caso. Tengo presente. Ciao!
Il prossimo libro che leggerò sarà proprio questo. Grazie
Buona lettura!
Mi hai convinto! Col prossimo giro in libreria …..
Voglio sapere cosa ne pensi a lettura ultimata!
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Caspita sembra proprio il mio genere, mi colpisce il fatto che neppure io conoscessi questo autore che ha pubblicato 20 libri, pazzesco. Poi arriva una mezza calzetta, sbanca grazie a un ufficio stampa molto sul pezzo e tutti arrivano a conoscerlo. Che tristezza questa editoria..
Le mezze calzette non possono resistere a lungo contro la buona scrittura.
Marco Lodoli a me piace, anche dopo che è diventato famoso e corsivista di Repubblica, nonostante qualche critica, non immotivata, sulla caduta che segue sempre, almeno un po’, l’eccesso da proliferazione di scrittura. Questo non lo conosco, ma lo tengo presente, ché, come dice Cì, specie d’estate un Marco Lodoli ci sta sempre bene.
Io per le letture estive ho già messo da parte una mezza dozzina di libri: come sempre, l’estate dovrebbe durare almeno tanto quanto l’anno scolastico 😉