E DI NUOVI INIZI
Io non lo so se questa primavera sarà un nuovo inizio, ma ci spero.
Che poi come inizio potrebbe bastare un pensiero, un tornare a casa, un abbraccio, una conferma, una scoperta. Anche una delusione, va, purché portatrice di nuovo vento. O di un profumo che sa di cose attese.
Avere una primavera, d’altronde, è una grande fortuna.
Quest’ultima frase non è mia: l’ho tenuta a mente, in una parte primaverile della mia mente, dal giugno scorso, quando ebbi la fortuna di vedere al Teatro Libero di Milano uno spettacolo di Corrado d’Elia, Ulisse, il ritorno. Viaggio poetico nell’uomo e nell’oggi.
Parlava del tornare a casa, quello spettacolo, del tornare a se stessi per poter cominciare di nuovo – che cosa non si sa, qualsiasi cosa, tornare a sé per poter avere un nuovo inizio.
In ogni viaggio si parte eccitati, pieni di aspettative: non si sa cosa ci potrà capitare, cosa potremo incontrare, come andrà il tragitto, cosa troveremo alla meta. Certo è che un viaggio può essere anche poetico, se lo si vuole tale, se lo si rende una riflessione sul proprio stare al mondo, sul proprio vivere.
La meta potrebbe essere proprio l’origine del tutto, il tornare a casa, a se stessi. Tornare a quello che più ci appartiene, a quello che davvero siamo e che forse col tempo ci siamo dimenticati di essere. Tornare all’inizio, dunque, al nostro primo sguardo, ai nostri primi ricordi, per comprendere come eravamo e come avremmo forse dovuto essere.
Lo spettacolo visto al Teatro Libero parlava della Grecia, di una guerra che non è quella di Troia, ma è molto più recente, quella dei Balcani (e l’ispirazione dichiarata del regista è dalle opere di Theo Angelopoulos). Del popolo ellenico ad un certo punto uno dei tre protagonisti dice:
La Grecia ha iniziato per prima e ha finito per prima. Siamo ancora avanti a tutti gli altri.
Che significa tanto, pensando agli ultimi anni trascorsi, ma non è questo il punto.
Il punto è che è primavera: non perdete l’occasione.
Ho visto Novecento di Baricco nella versione di Corrado D’Elia: è sua la regia ed è lui sul palcoscenico: Una vera magia! Avrei voluto vedere il suo Cyrano…. ora che ho letto qui da te vedrei volentieri anche Ulisse!
Anche io vorrei vedere il suo Cyrano!
Questo pensiero sulla Grecia lo condivido proprio, ricordi che mio marito è per 3/4 greco? Un bacio e buona primavera
Sì, lo ricordavo. Dovrò chiacchierare anche con lui, presto, spero.