COME IN UN RACCONTO DI BUZZATI
Una giornata come questa sarebbe piaciuta a Buzzati. Continua a leggere
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A lui che odiava i compleanni, a lui che resta il mio amore mancato (per ovvie ragioni cronologiche, che altro), a lui che una volta disse:
La medicina è la mia legittima sposa, mentre la letteratura è la mia amante: quando mi stanco di una, passo la notte con l’altra.
Faccio così anche io, alterno passioni e ruoli, usando tutte le mie forze per passare da una all’altro, cercando di non perdere l’intensità di alcun momento della mia vita.
Buon compleanno, Anton.
A fine 2013 avevo proposto un esercizio, quello della ricerca dell’obiettivo (mai smettere di sognare): oggi, per questo cinquantaduesimo allenamento (o allenamente) propongo la seconda parte dell’esercizio.
Julia Cameron chiama questo esercizio di visualizzazione: a me piace chiamarlo date un nome al sogno. Che poi era il primo passaggio dell’esercizio precedente, ma è possibile che ora sia tempo di rinominarlo, di dargli il giusto nome. Continua a leggere
Sono due anni che scrivo qui, in questo posto che è stato all’inizio un archivio e poi un rifugio e oggi una specie di stanza dei giochi. Un posto speciale dove raccogliere le idee e sperimentarle.
Non conosco molto Murakami Haruki, sono pochi i libri che ho letto di questo amatissimo autore giapponese: conosco L’uccello che girava le viti del mondo, conosco IQ84. E’ da questo ultimo romanzo che ho tratto la conversazione che segue: Continua a leggere