Il Nuotatore di Paolo Cognetti e Mara Cerri

AFFRONTARE LE PAURE

Il nuotatore di Paolo Cognetti e Mara Cerri

 

Se vivessi molti secoli fa inventerei un proverbio che dice così:
non c’è modo migliore di essere amici che fare insieme una cosa bella.

(Paolo Cognetti)

Io ho paura. Di diverse cose. E anche mio figlio ha paura.

La paura, del resto, serve a sopravvivere (lo dicono anche I Croods). Sono convinta che se si diventa bravi nel contenerla, nel darle il giusto spazio (sempre più piccolo tanto più noi diventiamo grandi), si riuscirà a fare in modo che, oltre a sopravvivere, si possa anche vivere.

Questa estate un bellissimo illustrato, edito da orecchio acerbo, ci ha tenuto compagnia e ci ha insegnato ad affrontare le paure: un po’ a me, un po’ a Pietro, che mi ha seguita anche in questa storia un po’ troppo adulta per lui, quattrenne.

Grazie a Paolo Cognetti e a Mara Cerri, un ragazzino ci ha guidato fuori dallo stagno delle nostre paure.

Il Nuotatore Paolo Cognetti Orecchio Acerbo Review

 

La storia narrata per parole e immagini ne Il nuotatore è molto semplice: uno scrittore trascorre l’estate in città, a Milano, nella sua calda soffitta, in cerca dello spunto per un racconto.

Di notte arrivano le idee e al risveglio lui prova a trattenerle mettendole velocemente per iscritto sui fogli sparsi sulla scrivania. Arriva poi il sogno giusto: c’è un ragazzino che insieme al resto di una non ben precisata squadra attraversa la città su un pullman, guidato dall’allenatore, per raggiungere una zona periferica.

Qui, in uno stagno formato in una vecchia cava, tutta la squadra deve tuffarsi da un trampolino. Il ragazzo non sa nuotare ma si immerge comunque nella sua paura e  si mette a nudo.

Una storia onirica che permette di riconoscersi e di specchiarsi, indipendentemente dalle proprie paure: e quel colore verde che pervade le tavole promette altro, dopo.

Io ci ho letto una forza che non ho e che sto cercando, Pietro ci ha trovato lo spunto per una narrazione a se stesso di quello che si deve trovare il coraggio di fare. E’ coraggioso, il mio bambino.

Il mio bambino è quello che si sveglia spesso nel cuore della notte per colpa di quelli che sono sogni e che lui mi descrive come accadimenti reali.

Le prime volte mi chiamava piangendo. Quando arrivavo e mi sedevo lì accanto, lui mi abbracciava tremante e mi raccontava quello che era appena successo nella sua stanza: era passato un camion, qualche volta lo aveva svegliato un fantasma oppure un dinosauro.

Molte volte un mostro aveva spento la luce del bagno, in un’occasione un robottino aveva spostato il cuscino. Un sacco di animali erano ansiosi di usare il suo letto come tana, a volte un libro prendeva il volo dallo scaffale lì vicino e planava ai piedi del letto.

Descrizioni dettagliate che io ho sempre ascoltato affascinata, pur nel dormiveglia. L’abbraccio stretto tra di noi e poi lui scivolava nel sonno, fino al mattino dopo, quando lui parlava dei ricordi notturni finalmente come sogni.

In questi ultimi giorni Pietro ha risolto da solo il problema indossando un braccialetto magico che gli permette di trasformarsi in qualcosa di molto forte, o di diventare invisibile al momento giusto, e quindi di affrontare la paura e riscivolare nel sonno.

Ognuno deve trovare le proprie strategie per far fronte ai propri mostri.

Le paure si sono spostate in orario diurno – ché da qualche parte devono trovare sfogo. Ma anche lì troveremo la strategia giusta.

Tornando a Il nuotatore, ha una bellissima storia anche alle spalle: Paolo Cognetti l’ha raccontata in un articolo nel suo blog.

Se invece volete farvi una idea dell’illustrato, sul sito dell’editore potete scaricare le prime pagine.

 

Con la recensione del libro di Paolo Cognetti, illustrato da Mara Cerri,  Il nuotatore, edito da orecchio acerbo, partecipo all’iniziativa il Venerdì del libro di Paola, che vi invito a conoscere.

6 pensieri su “Il Nuotatore di Paolo Cognetti e Mara Cerri

  1. Uno dei problemi più difficili da gestire soprattutto nei bambini è quello delle paure perché è assolutamente importante trovare strategie che siano “vere” ….quella del braccialetto magico è bellissima!

  2. Nel ‘tuo’ pietro riconosco il ‘mio’ gioele, risvegli notturni, pianti nel sonno e tanta paura nell’affrontare le cose anche piu’ banali. Lo guardo e noto che, con il nostro incoraggiamento, si sforza ad andare oltre.
    Io mi rispecchio in lui con le mie paure “bloccanti” che talvolta sfociano in antipatici in attacchi di panico e da lui imparo a mettercela tutta!e questo testome lo sono segnato.
    Alessandra

  3. Anch’io sono una gran fifona e mi sto già domandando come farò ad affrontare le paure di Vittoria, sperando di non passarle anche le mie…
    Però con questo tuo post mi confermi che i libri sono una risorsa inesauribile.

    • Io non so come sia possibile vivere e sopravvivere a certe situazioni senza l’aiuto, tra l’altro generoso e molte volte gratuito, dei libri, delle storie che conservano per noi.
      Mi sentirei molto più sguarnita, senza.

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