Sono in vacanza, e i miei pensieri con me.
Superata la prima metà di agosto inizio a sentirmi meglio. Agosto è sempre stato un mese un po’ difficile, noioso, forse troppo rilassato: senza obblighi e routine io mi perdo, non sempre questo è un bene.
Essere in vacanza ha comunque indubbi vantaggi anche per chi, come me, tende a perdersi. La musica, ad esempio. Diventa una compagna quotidiana. Musica ovunque e ad ogni ora.
In questi giorni, con la testa persa, ascoltando musica mi sono detta che ci sono tantissime cose che avrei voluto scrivere, cose che avrei voluto fare uscire dai miei pensieri sparsi, se non altro per riordinarli attorno ad idee da rinnovare di tanto in tanto.
Non mi ha ispirata la musica del bagno che frequento: il bagnino, Rocco, sufficientemente truzzo da essere interessante, ha purtroppo una sgradevole inclinazione per la musica latino americana. Piuttosto quella che esce dalla radio in auto, e quella di certe musicassette e vinili polverosi dimenticati e poi ritrovati in questa casa di mare, dove un vento nuovo spazza terrazza e interni ricoprendo tutto di sabbia.
Avrei voluto scrivere cose come queste:
L’amore che strappa i capelli è perduto oramai
È già passato un anno ed è un incendio che brucia l’anima
Uomini sempre poco allineati
Solo orizzonti, neanche troppo lontani
La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto: scrivi tu la fine, io sono pronto
Ora tu vieni a chiedere a me tua moglie dov’è
Cancellerò quei segni dell’ultima tua guerra
Accanto alla mia ombra nuda di malinconia
Le stoviglie color nostalgia
Domani ce lo diranno, cosa vorranno che sia, ce lo diranno domani, prima di andare via
Che mi stessero rubando il tempo e che tu, che tu mi rubi l’amore
Ma dimmi come fai a non aver paura o sei incosciente oppure sai che è un sogno che non dura
Splendi di rivoluzione, tu
Le discese ardite e le risalite
A lanciar sul fiume sassi e poi capire cosa siamo in fondo noi
Gli anni dei Roy Rogers come jeans
Quanta vita mi hai passato e non la chiedi indietro mai
Non ho difese ma ho scelto di essere libera
Gocce di rugiada e fiori
In questa parte di mondo la strada finisce e comincia la vita
Dovunque tu stia viaggiando con zingari o re
Dille che se può io potrò aspettare
Quando un giorno di scuola mi durava una vita e il mio mondo finiva un po’ là
Muoia sotto un tram più o meno tutto il mondo
Liberi com’eravamo ieri, dei centimetri di libri sotto i piedi per tirare la maniglia della porta e andare fuori
***E anche altre cose che ora però non ricordo.
Cose cosi, anche, magari..
Certe notti la macchina e’ calda, dove ti porta lo decide lei..
Io sognavo montagne verdi e lo sguardo di una bambina, con l’amico mio più sincero, un coniglio dal muso nero, poi un giorno mi prese il treno..
Bellissime!
Sei sempre bella, Grace.
E tu sempre gentile