Quanto scrivo?
Poco, pochissimo.
Sono persa nella mia vita, sono poco suicidale, sono a caccia di un nuovo quaderno, di un nuovo non luogo dove rifugiarmi e portare con me tutte queste situazioni, tutti questi personaggi che oramai mi perseguitano.
Intanto cerco di copiare da chi è (o è stato) uno scrittore prolifico. Ian Fleming, ad esempio.
Ho letto da qualche parte che Fleming aveva ideato un metodo di scrittura fenomenale: lo perfezionò con i primi scritti, continuò ad applicarlo per tutti i suoi romanzi seguendolo alla lettera.
Funzionava più o meno così (il più o meno è mio, spero che una mente fantasiosa come la sua si concedesse minime variazioni qua e là, se non altro per principio):
- sei settimane di lavoro nei due mesi invernali che trascorreva in Giamaica: gennaio e marzo di ogni anno (ok, questa abitudine non so se riesco a prenderla, mi viene difficilissimo)
- 4 ore di lavoro giornaliere: dalle 9 alle 12 al mattino, dalle 18 alla 19 alla sera (posso cambiare gli orari, ma a quattro ore volendo posso arrivare)
- 2000 parole al giorno senza correzioni (il senza correzioni per me è una indicazione tremenda)
- un’ulteriore settimana, la settima, per correggere gli errori vistosi e riscrivere brevi passaggi (una sola settimana di riscrittura per un intero romanzo mi sembra fantascienza)
Grazie a questo metodo, Ian Fleming nell’estate giamaicana (che corrisponde all’inverno europeo) scrisse tra il 1952 e il 1964 tredici romanzi. Uno all’anno. O meglio, uno ogni sette settimane, le uniche a quanto pare in cui scriveva nell’anno. In Giamaica, non voglio dimenticarlo.
Sì, lo so: come primo esempio da copiare è durissima, ma volevo tenerne comunque conto. Perché, non mi stanco di ricordarlo, è il creatore di uno dei personaggi più fighi degli ultimi cinquant’anni.
Ho altri esempi di scrittori con metodo da cui copiare: ne scriverò in questi caldi giorni estivi.
2000 parole al giorno? pazzesco proprio il mio metodo, senza saperlo. Bentornata.
Grazie mia cara. Potrei intervistarti sul metodo, in effetti!
Nel metodo non vedo la quantità di erba fumata, che credo sia determinante… Bentornata! 🙂
Uff, quella la si potrebbe aggiungere, ma la Giamaica è sempre troppo lontana 😉
Mah, copiare la trasferta giamaicana non sarebbe male. 😉
Intendi dire solo quella?
No, ma quella in particolare. XD
Bentornata…mi piace sempre leggerti ma capisco che certi periodi siano “no”!
Spero passi presto!
Grazie tesoro!
Hum…
Duemila parole in quattro ore, non è così scontato come potrebbe sembrare.
A me non riesce affatto.
Usare il metodo di Fleming sarebbe fantastico…
Purtroppo però, la mia gabbia ha le grate di ferro. E negli uffici, si sa, la creatività fa la muffa. è così difficile, a volte, riuscire a tenerla in vita, ma ci si prova. In questa lotta continua, forse prima o poi verrà fuori qualcosa di buono. 🙂
Ciao Chiara,
grate e muffa sono pericolose per la creatività. Liberati!
Ci vediamo su towritedown.com? Mi sono spostata di là e mi piacerebbe continuare a confrontarmi con te.
A presto
Grazia