COME SVILUPPARE IL PROPRIO IO CREATIVO: ALLENAMENTI #20
Il mio esperimento in assenza di lettura è iniziato venerdì scorso: mentre scrivo, nella notte tra domenica e lunedì, sono in astinenza feroce e sto maledicendomi da sola.
Ho fatto finora solo un paio di strappi alla regola, in entrambi i casi dedicati ad altri (un illustrato per Pietro, il post di un’amica che desideravo sapere serena): per il resto, vuoto letterario per me.
E’ per questo che ho pensato di dedicarmi a un piccolo esercizio proposto da Julia Cameron sul suo manuale La via dell’artista, e che io qui propongo a tutti coloro che mi stanno seguendo in questi AllenaMenti ispirati alla Via: si parla di osservare la propria casa, di scavare dentro di essa la propria tana.
Mi ha ricordato, senza remore, il post con cui ho inaugurato questo blog. Il mio primo post.
Osservate la vostra casa.
Esiste una stanza che potreste utilizzare come rifugio segreto tutto per voi?
E se una stanza è troppo, esiste la possibilità di separarne una parte, con un paravento, con una disposizione diversa dei mobili, per ottenere una piccola tana?
Questa, dice Julia, è la nostra stanza dei sogni, un luogo speciale da cui tenere fuori tutto il resto: non solo persone e cose, ma anche pensieri e paure.
Per arredarla basta una poltrona, dei cuscini, forse delle candele, se ci piacciono – e soprattutto qualcosa su cui scrivere.
Il mio luogo speciale, a casa mia, non l’avevo ancora trovato: nonostante l’abbondanza di spazio, la disposizione su due piani differenti e quindi la possibilità di avere una discreta privacy, non avevo mai ragionato sull’importanza di allestire uno spazio solo mio.
Del resto, la mia stanza è questo blog, per il quale trovo spazio e tempo ovunque.
Ma per seguire alla lettera le indicazioni della Via, ho provato a costruire uno spazio solo mio, dove iniziare a scrivere in modo più continuo. La scelta è stata facile, la stanza di passaggio che porta alla terrazza, quella che, spero presto, verrà occupata da una libreria nuova.
Nell’attesa della libreria, un divano, un bel po’ di cuscini e un piccolo impianto stereo rappresentano la mia tana: tutt’attorno gli scatoloni, quelli da cui estraggo libri e sogni. Vediamo a cosa mi porterai, nuova tana.
***
E’ il primo primo articolo che vi capita di leggere riguardo a La via dell’artista?
Volete seguire il percorso per il recupero della creatività?
Ecco tutti i post che ne parlano, a partire dai primi:
- la presentazione del libro e del metodo di Julia Cameron
- i due strumenti di base per percorrere la via: le tre pagine quotidiane e l’incontro con l’artista
- come recuperare la sicurezza, uscire dall’ombra e sconfiggere i propri personali killer creativi
- un esercizio utile e piacevole, da rinnovare lungo tutta la via: vite immaginarie
- del perché e del percome la creatività comporta un processo di cambiamento
- contro lo scetticismo e contro le vecchie abitudini
- dare un senso alla rabbia e farsela amica
- esercitare la propria creatività facendosi un piccolo dono: ritrovare il proprio io bambino e la stanza della propria infanzia
- imparare a coltivare l’interesse per la vita quale la si vede
- scrivere una breve storia partendo da tre parole date (ed ecco i risultati: questi i vostri racconti, questo il mio)
- sincronicità, ovvero salta e la rete apparirà
- affrontare la vergogna e le critiche
- provare a indagare, come un detective, se stessi
- l’importanza della condivisione: come creare un circolo creativo e trasformare le notti buie dell’anima in notti stellate
- avere il coraggio di dirsi che non sempre va tutto bene
- l’incontro con l’artista: come trovare sempre nuove idee e come alzare il tiro
- il ruolo delle tre pagine nel processo di cambiamento e come non abbandonarle
- astenersi dalla lettura per sette giorni: una sfida da provare
Gli AllenaMenti tornano lunedì 22 aprile
Se potessi terrei per me tutto lo spazio di quella casa dell’immagine che hai scelto 😉
detta questa cosa (non potevo farne a meno) a casa non so piu’ quale sia il mio rifugio. stiamo rimodellando casa, spostando, togliendo, immaginando nuovi colori e questo crea un po’ di confusione.
finora la tana era un angolo della mia camera, con una vecchia sedia di.mia nonna, un tavolino trovato in un mercatino d’antiquariato e un po’ di libri. Tutto qui.
Piccoli passi avanti nella confusione. E poi chi lo ha detto che nella confusione non sia bello starci e creare?
Per quanto riguarda la foto, si tratta di una sala accogliente e luminosa che guarda alle colline del Monferrato, un posticino mica male dove ho passato il mese scorso due giornate intense.
Grazie per l’eccezione he mi hai riservato, cara Grazia!
La mia stanza è senza dubbio il bagno, sto seriamente pensando di metterci una poltroncina e una piantana!
(Bel posto quello della foto 😉 )
Il bagno è stato a lungo anche il mio, di rifugio.
Se ti ci entra una poltroncina, è fatta!
Io scrivo qui http://www.bismama.com/2013/03/rivoluzione.html
Un posticino delizioso.
E benvenuta.
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