Passaggio (II)

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Ogni tanto dimentico chi sono e credo ancora di essere un’adolescente, con tutta la vita davanti.

Dura poco, eh, ma immergermi in questa sensazione mi permette di capirmi meglio, di ascoltarmi meglio, di vivere meglio raddrizzando le curve e i pensieri: di scrivere di cose vissute o solo immaginate, di esperienze, sogni, delusioni, desideri.

La mia adolescenza è stata un lungo passaggio, un periodo che allungo nei miei ricordi fino all’altro ieri, e che potrei esorcizzare anche solo per trovarmene ancora un po’, domani.

Le sue paure si sono trasformate in opportunità, le emozioni in passioni: ogni amicizia è stata esperimento per le relazioni adulte, ogni infatuazione la prova generale per i sentimenti di oggi.

Quindi: grazie passaggio, grazie adolescenza.

Su ogni diario scolastico del mio liceo qualcuno finiva immancabilmente per trascrivere questa poesia: è di Jaques Prévert, nato e morto nei due mesi che da sempre amo di più.

Domani, a proposito, è il primo giorno di uno dei due.

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
contro le porte della notte
e i passanti che passano li segnano a dito

ma i ragazzi che si amano
non ci sono per nessuno
ed è la loro ombra soltanto
che trema nella notte
stimolando la rabbia dei passanti
la loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
essi sono altrove molto più lontano della notte
molto più in alto del giorno
nell’abbagliante splendore del loro primo amore.

Jacques Prévert

3 pensieri su “Passaggio (II)

  1. Ciao Grazia. Mi ritrovo tantissimo nella prima frase e forse perché, diversamente da quanto affermi tu nelle righe successive, alcune paure o emozioni non si sono evolute come dovevano, forse sono rimaste in parte irrisolte.
    In questi giorni faccio i conti con l’adolescenza che mi ritrovo in casa ed è ancora più estenuante. Non è facile rassicurare, soprattutto se ti lanciano messaggi e poi nascondono subito la mano e anzi usano la stessa mano per tenerti lontano.
    Ma mi rendo conto che ogni “passaggio” porta in sè delle difficoltà. Bisogna stringere i denti. Però…che fatica!

  2. Grazie per avermi ricordato questa bella poesia. (ma soprattutto complimenti per la foto stupenda, ma dove le trovi queste belle cose ?!!!). Per me l’adolescenza però resta un periodo di passaggio ‘obbligato’ che ringrazio poco (forse troppo poco) e sono contenta che sia passato. E quando sento negli altri questa nostalgia per “l’età più bella”, ho pure un pochino di invidia… Un abbraccio!

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