Quartine

POESIE PER LA NEBBIA

Edward Hopper Room in New York 1932

 

Sarà che ho avuto due giorni difficili, sarà che la nebbia al mattino mi permette di svegliarmi solo a mezzodì (in senso metaforico, s’intende), ma mi è presa una gran voglia di poesia per chiudere quaratott’ore grigie.

Domani è venerdì, magari la poesia dura tutto il weekend. Vai a sapere.

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Nuovi Peccati

HO SCOPERTO RAFAEL SPREGELBURD

Il Panico di  Rafael Spregelburd

 

Qual è il vostro peccato?

Il mio è l’accidia e posso chiamarla anche panico.

La ridenominazione è una scoperta recente fatta settimana scorsa, a teatro: diciamoci la verità, io Il panico, regia di Luca Ronconi, cast fantastico e tutto il lustro de’ Il Piccolo Teatro di Milano, proprio non lo volevo vedere.

Mi ci hanno trascinato. E hanno fatto bene. Continua a leggere

Vergogna!

COME SVILUPPARE IL PROPRIO IO CREATIVO: ALLENAMENTI #11

The first Lady opera di Marcello De Angelis 2002

 

Recuperare potere creativo significa ricominciare a sperimentare consciamente una nuova apertura mentale: per farlo vanno analizzati tre elementi, rabbia, sincronicità e vergogna.

Dopo avere affrontato rabbia e sincronicità, resta da capire il ruolo della vergogna. Mi piace introdurre il tema partendo da questa citazione del filosofo e poeta statunitense Henry David Thoreau:

Il prezzo di una cosa corrisponde alla quantità di vita
che occorre scambiare per ottenerla,
immediatamente o nel lungo periodo.

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Contro i Papà

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ANTONIO POLITO

Recensione Libro di Antonio Polito Contro i papà edito da Rizzoli

Contro i papà. Come noi italiani abbiamo rovinato i nostri figli è un libro che sta facendo discutere: lo ha scritto un giornalista de’ Il Corriere della sera, Antonio Polito, dopo il grande interesse suscitato da un suo articolo su educazione, figli e genitori apparso quasi un anno fa (esattamente il 31 gennaio 2012) sul quotidiano milanese.

Come da lui stesso rivelato, l’articolo Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli è stato il suo scritto finora di maggior successo, che ha provocato un lungo dibattito sul sito del Corsera, ma anche telefonate, mail, contatti: da qui al libro il passo è stato breve.

Poiché un libro che cavalca un’onda non mi interessa, se poi lo fa in un’ottica che sembra etichettatabile come appartenente a un certo tipo di classe sociale mi infastidisce, inizialmente ho lasciato perdere.

Poi ho trovato sul web due articoli, questo (interessanti anche i commenti) e questo, mi sono arresa e sono andata alla presentazione del libro al Centro Culturale di Milano. Continua a leggere