CORIANDOLI NEL DESERTO DI ALESSANDRA ARACHI
“Tommaso, tu lo sai cos’è un neutrone?”
“Qualcosa che c’entra con gli atomi?”
“Anche.”
“E con che cosa altro c’entra?”
“Con le bombe. E con l’amore.”
La quarta di copertina di Coriandoli nel deserto, romanzo di Alessandra Arachi, riporta questa conversazione che si svolge nel giugno 1969 tra Enrico Persico, ex ragazzo di Via Panisperna oramai ridotto a letto, e Tommaso, suo giovane compagno di camera.
E lui, questo ragazzo tossico e ingenuo, diventa il mancato testimone della lunga esistenza del professor Persico, una vita trascorsa all’ombra di un genio, Enrico Fermi, e nell’attesa della rivelazione del suo amore per Nella Mortara.
Nella Mortara è stata l’unico ricercatore di sesso femminile tra i ragazzi di via Panisperna, il gruppo di giovani fisici che al Regio istituto di fisica dell’Università di Roma, allora ubicato in via Panisperna, collaborarono con Enrico Fermi alla scoperta, nel 1934, delle proprietà dei neutroni lenti: una scoperta che diede il via ad una serie di sperimentazioni che portarono al primo reattore nucleare e a Fat Man e Little Boy, le prime due bombe atomiche.
Nella Mortara è stato anche l’unico, tragico, ardente, mai confessato amore di Enrico Persico, voce narrante di questa storia fatta di ricordi, di lettere incompiute e lettere ricevute, di pensieri sparsi e ricomposti attorno ad un’esistenza che ha la forma di un puzzle di perdite: perse sono la gloria e la fama, andate all’amico fraterno Fermi; perso è l’amore per lei, la donna che saliva e scendeva dagli aerei come dalla sua bicicletta; persa è la speranza e l’ambizione del vivere stesso.
E i ricordi si intrecciano con i fatti di quell’inizio estate 1969, con le bombe esplose di una rivoluzione borghese che arriva fino al letto d’ospedale di Enrico attraverso un primario rivoluzionario e un infermiere dai capelli rossi e dai jeans strappati che decreta la radiattività è stata usata dagli imperialisti per scatenare guerre e morte, porca puttana.
Il professor Persico, che morì il 17 giugno 1969, fu uno specialista della meccanica quantistica in Italia: con il compagno di liceo, amico e collega Enrico Fermi tenne una fitta corrispondenza, ora conservata presso la fondazione Galileo Galilei a Pisa.
Chissà se da quel carteggio è tratta la lettera del capitolo cinquantadue, scritta da Fermi a Persico il 28 agosto 1945, o se è una invenzione della penna della scrittrice, la brava penna, quella che ha ricomposto la storia di un professore in lotta con se stesso e l’ha confezionata in un romanzo che si legge tutto d’un fiato e che resta a lungo, di certo più a lungo del tempo impiegato per la sua lettura.
Quella lettera, quella del capitolo cinquantadue, parla delle pile, macchine che producono una reazione a catena con uranio e grafite. Macchine che, alla fine dei conti, hanno cambiato il destino del mondo, anche se gli scienziati di quei tempi speravano che l’uso di queste nuove invenzioni potesse servire a qualche cosa di meglio che rendere le relazioni internazionali ancora più difficili di quello che sono state fino ad ora.
SUL LIBRO
TITOLO CORIANDOLI NEL DESERTO
AUTORE ALESSANDRA ARACHI
EDITORE FELTRINELLI
COLLANA I NARRATORI
DATI 2012, 137 PAGINE, BROSSURA
PREZZO 10 €
Con questo post partecipo all’iniziativa il Venerdì del libro, che vi invito a conoscere.
Pingback: Homemademamma » Venerdi’ del libro: “So big. Una storia americana”
Mi attira molto. Mi piace questo genere di storie, lo cercherò… grazie, buon fine settimana!
A te Cì, grazie di essere passata.
Molto interessante il racconto di una vita storica. Bella recensione!
Grazie 🙂
deve essere davvero bello.
grazie della segnalazione
cri
Di nulla Cri. Se decidi di leggerlo non dimenticarti di commentarlo con me!
Alla prossima
Avevo letto “Briciole” della Arachi e la sua scrittura mi era piaciuta. Potrebbe essere ora di ritrovarla. Ty!
Ciao Hector,
da Twitter a WordPress, è un vero piacere averti incrociato!
Mi consigli la lettura di Briciole?
Grazia
Sì, uno sguardo interessante sulla anoressia.
Attira molto anche a me! grazie mille! bellissima recensione!
anch’io ho presentato una biografia romanzata q questo VdL!
🙂
Non sono ancora venuta a sbirciare, ma rimedio subito 😉
Molto particolare, non c’è dubbio. Ne prendo nota.
Ciao Stefania,
anche a te chiedo eventuali commenti, se deciderai di leggero.
A presto
Interessante. Storia di un amore intrecciata a quella dell’umanità?
In biblioteca c’è, vedremo a che giro riesco ad accaparrarmelo
Accaparra, accaparra…
E’ un libro che mi incuriosisce molto e, soprattutto, mi piace la copertina.
Che ha comunque un senso, come anche il titolo, molto poetico, del romanzo. Ti invito a scoprirlo con la sua lettura: è breve, ben scritto, trasmette passione.