CONVERSAZIONE SU BENEDETTO CROCE
Siamo tornati poco fa dopo qualche giorno trascorso sul lago di Garda: dai 27 gradi di sabato ai 10 di ieri sera, quattro giorni che sono stati il riassunto delle quattro stagioni.
A parte qualche fotografia, volevo condividere uno stralcio di conversazione che ho rubato ieri: lo so, non è bello ascoltare le conversazioni altrui, ma credo che a volte queste siano fatte per essere ascoltate e ricordate non solo dai diretti interessati.
Questa è una di quelle, ed ecco comunque come è andata.
Ero sulla terrazzina e stavo aspettando i miei due ometti per andare insieme alla spiaggia (perchè ieri mattina si stava in costume): sotto di me, sedute ad una tavola imbandita per la prima colazione, due ragazzine di dieci anni circa e una giovane donna ascoltavano un’altra donna, poco più anziana, a capotavola, nella sinistra una tazza e nella destra un libro, aperto circa a metà.
Riporto liberamente, ho ascoltato, non registrato: “…vuol fare intendere che di matematica conosco poco…io non ne conosco poco, ma pochissimo…la mia ignoranza della matematica è molto più grande di quanto sospetti. Del resto la matematica non ha né verità storica né verità filosofica, pertanto non è scienza ma strumento e costruzione pratica”.
E’ incredibile scoprire chi ha pronunciato queste parole, continua la donna, le ragazzine la osservano e chiedono chi? E lei: si tratta di Benedetto Croce che era entrato in polemica con il matematico Giovanni Vacca. L’altra donna interviene per ricordare che Benedetto Croce aveva pubblicato un libro dal titolo (il titolo esatto non lo ricordavo, spulciando oggi tra la bibliografia di Croce credo sia questo) Logica come scienza del concetto puro: un vero trattato contro la scienza, ritenuta senza verità.
Le ragazzine ascoltano, davvero ascoltano, interessate. E la donna con il libro in mano, continua: comunque non posso trovarmi completamente d’accordo con Bernardini. Croce e Gentile non erano poi così uniti. Sì, alla fine l’attuale dominazione della cultura umanistica nella cultura italiana è in gran parte colpa loro, ma di certo loro non si erano messi d’accordo per ottenere questo risultato.
Mi sporgo e riesco a sbirciare copertina e titolo, mentre una delle due ragazzine chiede su cosa precisamente non si trovassero d’accordo Croce e Gentile: il libro che ha dato spunto alla conversazione è Contare e raccontare. Dialogo sulle due culture di Carlo Bernardini e Tullio De Mauro.
E’ a quel punto che i miei due omini sono arrivati: li ho seguiti, un po’ riluttante a lasciare quel cerchio magico a cui mi ero autoinvitata
E con la sensazione di qualcosa lasciato in sospeso.
Le discussioni altrui sono spesso un campo molto fertile …
Sì, fertilissimo…
Stasera rifanno ITIS GALILEO
Grazie 🙂
Visto. Davvero merita. Paolini è sempre bravo.
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