LA RIVOLUZIONE NEI CONSUMI E’ NEL BARATTO
Ogni tanto capita di leggere sui giornali, sul web o in televisione un titolo che recita, con poche varianti, così: rivoluzione nell’era dei consumi.
Ma quale può essere una vera rivoluzione nei consumi? Io spero che significhi sempre più spesso usare, ed abusare, delle tre R, quelle che stanno per reduce, reuse, recycle: riduci, riusa, ricicla. Ne parlo oggi sul blog di Tamara.
Ridurre è possibile in ogni ambito: non serve un momento di crisi economica per farlo, vale applicare ogni strategia con molta fantasia ed è utile ricordare che ridurre tanto da arrivare ad eliminare vale ancora di più.
Riutilizzare significa pensare a un utilizzo alternativo per ogni oggetto prima di buttarlo: il primo passo può essere abbandonare qualsiasi bene usa e getta, privilegiando gli acquisti durevoli e di qualità, capaci di garantire la massima longevità.
Riciclare significa avviare ogni prodotto che non può essere riutilizzato verso altre strade che non sono per forza quelle della raccolta differenziata, che è comunque un bene in quanto permette di disassemblare correttamente e di riutilizzare le diverse materie. In prima battuta vuole soprattutto dire cercare una nuova casa per questi oggetti: perché di certo qualcuno è pronto ad adottarli.
Quindi offrire in regalo o in scambio gli oggetti che non utilizziamo più è la prima strada da percorrere nel riciclo: e se il concetto di regalo, ossia donare senza chiedere nulla in cambio, è di immediata comprensione, il baratto a volte richiede qualche spiegazione in più.
Ne ho già parlato qui e qui, e oggi vi invito a raggiungere il blog di Tamara, La collina dei barattoli, che ospita un mio articolo sull’argomento.
Buona lettura!
(foto: grazie all’archivio di sxc.hu)
Sono felice di ospitarti e mi è piaciuto molto il modo in cui ha raccontato della tua esperienza su Zero Relativo. E’ giunto davvero il momento di iscrivermi. Un abbraccio!
E’ stato utile anche per me fare il punto di questi anni di esperienza nel baratto, e spero con questa testimonianza di invogliare anche altri a provare questa pratica, etica ed ecosostenibile.
Mi sono iscritta a ZR. I prossimi giorni inserirò un po’ di annunci. 🙂
Davvero? Bene, avvisami!
Fondamentalmente e istintivamente sono d’accordo con le tre R, non solo, ma le applico per come so e posso… ma il mio dubbio è: così non si fermerebbero i consumi, la produzione, il lavoro?
Hai ragione, Palmy, ci sono temi più ampi da analizzare e da affrontare, ma non credo di essere in grado di parlarne in modo approfondito.
Resta che non credo che la portata di piccoli gruppi di persone che si organizzano per una maggiore consapevolezza dei propri consumi possa scalfine anche solo minimamanete il sistema.
L’economista Serge Latouche, che ha teorizzato la decrescita felice, parla di 8R, 8 concetti da applicare per giungere appunto alla decrescita felice: rivalutare, riconcettualizzare, ristrutturare, rilocalizzare, ridistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare.
Non sono una conoscitrice profonda di tale teoria,ma prossimamente mi piacerebbe parlare di quanto ho letto e cercare un confronto su questi temi.
Hai qualche lettura alle spalle o qualche spunto da suggerirmi in proposito?